Questi erano i miei appunti per i concerti del mese di maggio…
Ho sempre avuto la mania di prendere appunti, di organizzarmi in modo da avere sempre tutto sotto controllo.
Purtroppo, la mia attività di insegnante ha avuto una brusca fermata. Entra nella mia vita il coronavirus, ospite inatteso e non gradito, come quei parenti che arrivano senza preavviso e rimangono a lungo in casa.
Dopo lo sconforto iniziale, ho pensato che dovevo continuare ad insegnare l’arpa.
Non dovevo arrendermi!
Una breve premessa per chi non mi conosce.
Insegno l’arpa dal 2000 e quest’anno è il ventesimo anno che insegno. Ho insegnato in varie scuole, statali ad indirizzo musicale, licei musicali, scuole civiche di musica, scuole private.
Da sempre insegno arpa presso la mia Associazione Musicale Arpeggiando.
Come è possibile per una docente d’arpa continuare a insegnare con lo stesso rigore e precisione non potendo più vedere dal vivo i propri alunni, il loro sguardo?
Prima di intraprendere questa nuova avventura mi sono consultata con le famiglie per vedere se tutti potessero proseguire. I genitori delle mie allieve sono speciali!! Hanno aderito con entusiasmo e partecipazione.
Insegno a una fascia d’età molto ampia: la mia alunna più piccola ha quattro anni e la più grande quindici anni.
Come piattaforma uso Skype e WhatsApp, ormai sono diventata esperta 🙂
A volte la connessione ci fa disperare, le inquadrature non sono sempre perfette, ma quello che non manca mai è l’entusiasmo delle mie alunne.
Come si svolge la lezione d’arpa a distanza?
- Prima di tutto bisogna ricreare l’orario scolastico.
- Fissare un giorno e un orario fisso in modo da mantenere un impegno costante.
- Avere una postazione fissa che inquadri bene l’arpa. È importante soprattutto lo sfondo, perché le corde si devono vedere bene.
- Sperare in una buona connessione per tutta la durata della lezione.
Ho notato un progresso esponenziale nella autonomia delle mie giovani allieve; durante la lezione prendono appunti sulle mie indicazioni e si registrano anche le lezioni in modo da poterle rivedere.
Studiano con molto più rigore e precisione e si rattristano se il passaggio non viene bene, fatto che prima non avveniva.
Le allieve più piccole sono aiutate dalle mamme e dai papà, che sono il ponte che mi collega alle loro bambine. Come insegnante d’arpa abilitata nella metodologia Suzuki, il ruolo della famiglia è fondamentale nell’apprendimento.
Nessun mio allievo è mai stato lasciato solo dai genitori, che devono far studiare i propri figli seguendo le mie indicazioni. Dopo questa esperienza, sono sicura che sapranno suonare l’arpa anche i genitori!:-)
Avevo tanti progetti con i miei allievi: concorsi e concerti importanti da fare, tra cui il Congresso Mondiale dell’arpa a Cardiff a luglio … ora ci siamo fermate e abbiamo invertito la rotta.
Non abbiamo messo i remi in barca, anzi!! Remiamo con più vigore ed energia, sappiamo che l’orizzonte è vicino.
Quando riprenderanno le nostre lezioni frontali troverò delle nuove allieve più consapevoli, più motivate e sicuramente più felici di farmi ascoltare i brani senza chiedermi: “Tizi ci senti bene?” :))